E’ arrivato il mio momento!

Mezzo secolo

Non pensavo che mi venisse il desiderio di fare un resoconto dei miei primi 50 anni. E invece eccomi qua.


Sono nata nel pieno degli anni 70, di quegli anni naturalmente ricordo un po’ poco se non per sentito dire, letto o raccontato dai miei genitori.


Mi ricordo che vivevo in campagna, tra galline, conigli, polli, un cucciolo di nome Bobi che si era auto – adottato.


Giocavo con i cugini tutti maschi a guardie e ladri, indiani e cowboy. Arco e frecce sempre a portata di mano.

Giocare con le altre bambine non faceva per me.

Le vedevo giocare a mamma casetta, preparavano il finto te, il finto parrucchiere il finto trucco e io mi annoiavo a morte.

nvece a Indiani e CowBoy con gli stivali di gomma che servivano per non arrivare a casa piena di fango come se non ci fosse un domani, gli stessi stivali che ora e figo portarli perché “sono gli stivali da pioggia”.

giallo-positano-og Mezzo secolo, il mio

Andavo libera in bici per la strada, che non era ancora asfaltata, c’erano poche macchine.


Ogni tanto si andava al mare in giornata con la tenda, l’ombrellone il tavolino le sedie tutto il pranzo pronto nella cesta del mare, la minestra di fagioli fredda, il pane la mortadella e le cipolline, i bicchieri del mare, i piatti del mare le posate del mare.


Tutto caricato nella mitica bagagliera della Cinquecento Gialla! Un giorno per caricare e un giorno per scaricare.

 

 

BOBBY-SOLO-UNA-LACRIMA-SUL-VISO-45 Mezzo secolo, il mioQuando non si poteva uscire io giocavo a cantare.

Mia mamma finchè sono nata io lavorava in un negozio di elettrodomestici, e aveva una collezione di 45 giri potentissima e un gira dischi con il braccio manuale e ogni tre per due la puntina si rompeva e il mio papà la cambiava.


Da li è nata tutta la mia passione per la musica degli anni 60.
Gianni Morandi, Little Tony, Bobby Solo, Al Bano, Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti.

Ricordo l’immagine del 45 giri di OBLADI’ OBLADA’, una bellissima mela verde.


Io avvertivo poco l’aria del cambiamento, ero piccola e non capivo.


Gli attentati, il terrorismo, Piazza Fontana erano ancora lontani da me per fortuna non li ricordo. Però ricordo il rapimento di Aldo Moro e mio padre che disse: “Ma dove andremo a finire?”


Si lottava per un mondo migliore, legge sul divorzio, diritti alla famiglia il sindacato. La politica era instabile e il debito pubblico era alto.


Ricordo la crisi del petrolio, per scaldarci mio padre portava a casa il gasolio in taniche. Lo stipendio non bastava. Se fino a prima era sufficiente un componente della famiglia che lavorava ora non più.

Si andava a fare la spesa di negozio in negozio, spesso il panettiere aveva il libretto e segnava la spesa a al 10 del mese successivo si saldavano i conti e se ne aprivano altri.


Se andavi al cinema con il biglietto omaggio che ti portavano a scuola stai sicuro che durante l’intervallo arrivava il venditore di enciclopedie. Che poi successivamente ti arrivava a casa e faceva la sua bella presentazione decantando il valore del sapere!


Poi sono arrivati gli anni 80 cambia la moda dalle zampe d’elefante ai jeans stretti sul fondo, alle t-shirt dentro ai pantaloni a vita alta.

 

51oqSSlS9YL._AC_SX466_ Mezzo secolo, il mio

 

 

Ma è anche l’anno della strage di Bologna.


Ricordo quel giorno, arrivò Michele a casa nostra, “in stazione c’era mia nipote” è morta.


Si continuava a lottare per un mondo migliore e anche in questo decennio di cambiamenti e novità ne abbiamo visti molti.


Un donna nel regno unito come primo ministro, un Papa polacco, un attore presidente degli Stati Uniti. Un socialista come Presidente della Repubblica.


C’è maggiore stabilità politica e anche una crescita economica, il terrorismo viene fermato.


L’epoca dei cambiamenti epocali. L’Italia è il terzo paese al mondo a collegarsi alla rete. La rete che solo poi successivamente cambierà tutto.


Non ci sono ancora i cellulari, arriveranno di qui a poco, cambiamo ancora le lire con i gettoni per telefonare e l’Italia diventa campione del mondo.


Cade il Muro di Berlino e in TV escono i primi video clip musicali. Aprono i primi supermercati. Questi grandi negozi dove vai a fare la spesa una volta al mese così sei coperto tutto il mese e i primi franchising. Negozi monomarca tutti uguali in tutto il mondo.


E poi arriva la seconda repubblica e tangentopoli, che ha visto anche la mia prima crisi lavorativa.


E’ l’epoca del Trasformismo. E l’Italia entra in recessione dopo quasi vent’anni.


Le top model diventano delle vere e proprie star!


Le macchine per scrivere vengono messe in cantina così come la carta carbone e il monitor monocromatico. Ora c’è windows che fa tutto.


Arrivano i cellulari e i primi sms. Inizia a cambiare la comunicazione.

vecchio-cellulare-1024x683 Mezzo secolo, il mio

Diventiamo sempre rintracciabili. Non serve più restare a casa e dare un appuntamento per ricevere una telefonata o per sentire un’amica o un amico. Ora ci possono chiamare sempre. Ti è mai capitato di spegnere o riaccendere il telefono perché quella telefonata non arrivava mai? O ti chiamavi dal fisso per vedere se eri rintracciabile? Ti è mai capitato di cercare il segnale? Inizia una nuova era.

internet-communication_24877-51939 Mezzo secolo, il mio

I centri commerciali diventano luoghi di incontro, chiudono i primi supermercati perché si aprono nuove strutture più grandi dove all’interno possiamo proprio trovare tutto.

L’inizio della fine delle piccole attività.
Mi ricordo quando chiuse “la casa del detersivo”, a seguire il “casolino” tipica parola veneta per indicare il negozio dove dentro trovavi il pane, i salumi, i formaggi e poi qualche detersivo per la casa e l’igiene personale. Il necessario.


L’attacco alle Torri Gemelle io l’ho appreso da Internet.

Credo che 11 settembre abbia proprio segnato l’inizio del nuovo secolo.


Questo evento ha cambiato in modo esponenziale tutto il mondo. Arriva la new economy.


Che dire negli anni 2000 è successo di tutto e con molta velocità.
La velocità di internet, gli smart phone, e-commerce.
La velocità di scambio di informazione, di denaro di beni ci ha proiettati in un mondo tutto nuovo.

Tutto è andato veloce ma non tutto si è adeguato.


Ci mancava poi il Covid.
Sono arrivata ai 50 anni e ho avuto la fortuna di vivere in un’epoca in continuo cambiamento. Anche ora che si dice, “non tornerà nulla come prima” mi viene da dire: “ma siamo sempre stati in cambiamento”.
Il mio primo cambiamento di lavoro per fallimento dopo mani pulite 1993, seconda delusione lavorativa dopo 15 anni, non c’era spazio per me e per la mia crescita “ero una donna” in un’azienda tutta maschile.

2014 riduzione del personale, licenziata perché non c’era lavoro.
Dal 2014 al 2019 ho cambiato 6 posti di lavoro.

Ma il cambiamento questa volta non l’ho aspettato da fuori, non ho aspettato il sistema non ho aspettato la politica.

Il cambiamento l’ho attivato io. Io ho scelto della mia vita io ho scelto il mio lavoro io ho scelto la mia libertà.
Ho seguito le regole fino al 2014, lavoro a tempo indeterminato 8-10 ore al giorno. Sabato e domenica a casa (non sempre) in ferie ad agosto.

In cambio di un posto fisso che ora non c’è più.
Arrivata a 50 anni posso dire che ora non lavoro più per dovere, lavoro per passione, perché mi piace e perché questa professione mi porta a cambiare sempre ogni giorno per me e per gli altri.

Fino ad oggi sono stati 50 anni favolosi. Grazie a tutto quello che ho vissuto sono diventata quella che sono. Grazie a tutte le persone che mi hanno accompagnata, sostenuta e sopportata anche, si anche sopportata perché cambiare per necessità porta dei grandi scompensi ma anche una grande crescita e una bellissima consapevolezza che se non hai il coraggio di cambiare non cresci e non ti migliori.

E’ solo cambiando che la vita ha un senso.

Tanti baci dalla Vostra Elisabetta

 

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5 commenti

  1. Betty, conosciuta come rivale … Ci piaceva lo stesso ragazzo, beh alla fine siamo rimaste noi lui è uscito dalle nostre vite, a posteriori lo ringrazio, mi ha fatto conoscere una ragazza che è diventata una Donna meravigliosa e un’Amica di quelle che porti nel cuore per sempre.

    1. Tu sei l’Amica, quella con la A. maiusccola
      Quella che puoi chiamare per ridere per piangere per dire solamente.
      Ciao Andiamo a farci un prosecco, devo uscire altrimenti scoppio.
      Sei l’amica sempre pronta. L’amica che ha raccolto i cocci di amori scoppiati (in tutti i sensi) e di lavori finiti e iniziati.
      Quella a cui puoi aprire il cuore e sai che non uscirà mai una parola dal
      Suo. Quella che non giudica, quella che ti dice la verità anche quella più scomoda.
      Quella che “le nostre confidenze sono nostre e di nessun altro”.
      Un’amica che auguro a tutti. Sei un bene prezioso. Grazie tesoro. Ti voglio un mondo di bene

  2. Ciao Elisabetta
    Complimenti per la presentazione di una vita vera ,sofferta,
    dove mi rispecchio….
    Sei una donna Fortissima…Eccezionale
    Hai tutta la mia ammirazione…

    1. Anna la tua risposta mi riempie d’orgoglio.
      Quanto ti ho conosciuta ho provato subito una grande ammirazione per la tua azienda e per te.
      La tua forza, la tua determinazione e soprattutto per quella energia che solo una donna può trasmettere con grande sensibilità.
      Ricordo ancora quando mi hai fatto fare il giro per la tua azienda.
      Tutte le tue parole esprimevano amore.
      Grazie ancora per aver condiviso con me quel momento.

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